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Ricordiamo una sua derivata

Fiat 126 (1972): l’erede della 500

La Fiat 126 nacque nel 1972 per rimpiazzare la mitica 500: ebbe successo ma non emozionò come l’antenata

La Fiat 126 – nata nel 1972, venduta in Italia fino al 1992 e costruita fino al 2000 – ebbe il duro compito di rimpiazzare la mitica 500. Riuscì a conquistare gli automobilisti italiani grazie al prezzo basso e ai ridotti costi di gestione ma non fece strage di cuori come l’antenata. Oggi bastano circa 3.000 euro per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della citycar torinese: una cifra che scende a quota 2.000 per i modelli prodotti in Polonia.

Fiat 126 (1972): le caratteristiche principali

La Fiat 126 che viene svelata al Salone di Torino 1972 ha un duro compito: sostituire la mitica 500. L’ultima auto della Casa piemontese dotata di motore posteriore è sviluppata sulla stessa base dell’antenata ma si distingue per il design più squadrato (che regala più spazio a bordo), per la scocca più resistente agli urti e per il serbatoio spostato – per ragioni di sicurezza – dal bagagliaio anteriore alla zona sotto i sedili posteriori.

Gli italiani la acquistano in massa per via del prezzo basso e dei ridotti costi di gestione ma non la amano come l’antenata: colpa soprattutto dei numerosi problemi di affidabilità. Non sono pochi gli automobilisti delusi che dopo la 126 abbandoneranno il marchio Fiat.

La Fiat 126 presenta anche altri difetti da non sottovalutare: il bagagliaio anteriore piccolo (problema risolto con l’introduzione del vano posteriore sulla Bis del 1987),

lo sterzo poco diretto, il motore rumoroso e fiacco, il cambio con la prima marcia non sincronizzata, l’assenza dei poggiatesta sugli esemplari prodotti fino alla fine degli anni ’70 e il comportamento stradale peggiorato rispetto alla 500 (anche lei “tuttodietro”) per via della differente distribuzione dei pesi.

La gamma della citycar piemontese si arricchisce nel 1976 con il lancio della versione più lussuosa Personal mentre tre anni più tardi la produzione viene spostata in Polonia. In occasione del restyling del 1985 arrivano i paraurti integrali, gli interni rivisti e l’avviamento a chiave mentre due anni dopo – grazie al motore a sogliola – arriva l’attesissimo bagagliaio posteriore (accessibile attraverso un pratico portellone).

La Fiat 126 viene commercializzata in Italia fino al 1992 ma continua la sua carriera all’estero fino al 2000.

Fiat 126 (1972): la tecnica

La Fiat 126 lanciata nel 1972 monta lo stesso motore bicilindrico da 0,6 litri e 23 CV già visto sulla 500 R, sostituito nel 1977 da un più moderno 650 da 24 CV. La Personal

La rivoluzione tecnica arriva nel 1987 con il debutto di un propulsore 700 da 25 CV raffreddato ad acqua e montato “a sogliola” in modo da ricavare un bagagliaio posteriore.

La produzione cessò definitivamente il 22 settembre 2000. Sono stati prodotti 1 352 912 esemplari di 126 negli stabilimenti italiani, 3 318 674 in quelli polacchi e 2 069 esemplari in Austria dalla Fiat-Steyr. Sono contabilizzati quelli assemblati negli stabilimenti jugoslavi dalla Zastava, che commercializzava il modello come Zastava 126.Furono prodotte anche delle serie speciali LA RED LA BROWN LA BLACK E LA SILVER

 

Fiat 126 (1972): le quotazioni

Per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto della Fiat 126 bisogna sborsare circa 3.000 euro (2.000 per i modelli prodotti – in Polonia – dal 1979).

Il  consiglio è quello di puntare sulle vetture costruite in Italia dotate del motore 650, quindi quelle realizzate nel 1977 e nel 1978.